Disinfestazione Vespe e Calabroni
Nidi di vespe: siamo i tecnici che li rimuovono
La disinfestazione vespe a Roma è uno degli interventi più delicati, poiché richiede conoscenza del comportamento biologico di questi insetti e delle strutture, al fine di rimuovere il nido senza mettere in pericolo chi vive gli spazi.
Puoi contattarci subito per i nostri servizi di disinfestazione, siamo pronti a intervenire rapidamente, anche in giornata, nella disinfestazione di vespe e calabroni. Puoi anche visitare la pagina Costi.
Siamo i tecnici Crocea Disinfestazioni: operiamo ogni giorno a Roma contro vespe e calabroni. Interveniamo in giornata nelle emergenze, con metodologie certificate, sicurezza massima e nessun rischio per te e i tuoi vicini.

Quando serve intervenire subito
Quando il nido è vicino agli spazi abitati, ogni minuto conta. Le vespe, se disturbate, rilasciano feromoni d’allarme e possono attaccare in massa.
Non è un vezzo: è una questione di sicurezza reale.
Affidarsi a un intervento fai-da-te può peggiorare la situazione.
Copertura territoriale per la disinfestazione vespe a Roma:
Cosa facciamo? Guida all’eliminazione delle vespe 🐝
Conoscere la biologia di Vespe e Calabroni
Sebbene vespe e calabroni (famiglia Vespidae) svolgano un ruolo ecologico fondamentale, durante i mesi estivi e autunnali possono diventare pericolosi per l’uomo, a causa delle loro punture potenzialmente dolorose e pericolose, soprattutto per i soggetti allergici.
Vespe e calabroni appartengono all’affascinante ordine degli Hymenoptera, al quale appartengono anche api e formiche, si tratta di insetti sociali che vivono in colonie. Come alle api alle vespe piace il nettare dei fiori, ma a differenza delle api non hanno un apparato boccale atto a succhiare il polline. Le righe gialle e nere delle vespe servono soprattutto a nasconderle dai predatori, rendendo difficile per loro individuarli nel gruppo, proprio come succede con le zebre.
Ogni colonia è dominata da una regina, che depone le uova, mentre le operaie, femmine sterili, si occupano della cura del nido e della raccolta di cibo. I maschi, invece, hanno una vita breve e solitaria, principalmente dedicata alla riproduzione. A differenza delle api, che perdono il pungiglione dopo aver punto, le vespe e i calabroni sono dotati di un pungiglione liscio, permettendo loro di pungere ripetutamente senza subire danni. Non si tratta di animali aggressivi, ma possono essere particolarmente pericolosi ed attaccare in massa se percepiscono una minaccia al loro nido.
Quando si inizia la disinfestazione vespe le vespe producono dei ferormoni che avvisano la colonia, che a questo punto è pronta a difendersi con tutte le proprie energie. Pertanto, si sconsiglia vivamente di ricorrere a metodi di disinfestazione vespe fai-da-te, in particolare per individui che potrebbero essere allergici o che non sono a conoscenza della loro eventuale allergia. La sicurezza deve sempre essere la priorità, e gli interventi professionali garantiscono una gestione adeguata e sicura di queste problematiche infestazioni.
Identificazione delle Specie di Vespe e Calabroni di Interesse per la Disinfestazione a Roma
La corretta identificazione delle specie di vespe e calabroni è fondamentale per una disinfestazione efficace e sicura. Ogni specie presenta comportamenti e preferenze ecologiche differenti, che influenzano il metodo di intervento. Non è facile distinguere le varie specie di vespe, ad eccezione del calabrone e della vespa asiatica, indentificabili con facilità. Di seguito una descrizione approfondita delle specie più comuni di vespe e calabroni che possono creare problemi negli ambienti urbani e residenziali a Roma.
1. Vespa Comune (Vespula vulgaris)
Descrizione:
La Vespula vulgaris è una delle vespe sociali più diffuse. Costruisce nidi in luoghi protetti, come cavità nei muri, intercapedini, soffitte e sotto le tegole dei tetti. Gli adulti misurano generalmente tra 1 e 1,5 cm. Il nido è costruito con un materiale simile alla carta, che le operaie producono masticando fibre di legno miste a saliva.
Comportamento:
Questa specie è altamente predatoria, svolgendo un ruolo ecologico importante nel controllo di insetti nocivi come afidi e mosche. Si nutre di carne, frutta matura e sostanze zuccherine, ma può diventare una minaccia quando cerca cibo nei pressi di aree urbane, come giardini o picnic. In caso di disturbo al nido, le vespe comuni possono diventare aggressive, anche se generalmente sono meno aggressive rispetto ad altre specie.
2. Vespa Germanica (Vespula germanica)
Descrizione:
Simile alla Vespula vulgaris, la Vespula germanica è leggermente più grande, con dimensioni che possono raggiungere i 2 cm. Costruisce nidi globosi, spesso di notevoli dimensioni (fino a 50 cm di diametro), nei medesimi ambienti della vespa comune, ma preferisce zone più protette e nascoste.
Comportamento:
La V. germanica è nota per la sua aggressività, soprattutto verso la fine dell’estate, quando la disponibilità di cibo diminuisce e le vespe diventano più competitive. Questa specie è prevalentemente carnivora e si nutre di altri insetti, ma è anche attratta da cibi zuccherini. Il suo pungiglione può raggiungere i 6 mm, perforando facilmente gli indumenti leggeri, e può pungere ripetutamente, rendendo le sue punture particolarmente dolorose e pericolose, specialmente per individui allergici.
3. Vespa Cartonaia (Polistes dominula)
Descrizione:
Questa specie si distingue per i nidi aperti, visibili a occhio nudo, costruiti in luoghi riparati come tettoie, balconi, cornicioni e sottotetti. I nidi, formati da un singolo strato di celle esposte, sono costruiti con fibre vegetali masticate. Gli adulti misurano circa 1,5 cm.
Comportamento:
Rispetto ad altre vespe, la Polistes dominula è generalmente meno aggressiva, ma difenderà attivamente il nido se disturbata. Si nutre principalmente di ragni e piccoli insetti, svolgendo anch’essa una funzione ecologica positiva. Nonostante sia meno pericolosa per l’uomo, il suo nido può essere motivo di preoccupazione se situato in prossimità di aree frequentate.
4. Calabrone Europeo (Vespa crabro)
Descrizione:
La Vespa crabro o calabrone, è la specie più grande di vespa europea, con esemplari che raggiungono dimensioni di 2-3,5 cm. I calabroni costruiscono grandi nidi (fino a 30 cm di diametro) in cavità naturali, come tronchi d’albero, ma occasionalmente anche in soffitte o fienili. Il loro colore è caratterizzato da strisce giallo-marroni.
Comportamento:
Questa specie è abbastanza pacifica e meno aggressiva rispetto alla V. germanica, ma le sue punture sono estremamente dolorose a causa delle maggiori dimensioni del pungiglione, lungo circa 5 mm. I calabroni tendono a difendere il nido con molta determinazione se minacciati, ma se incontriamo un’operaia distante dal nido difficilmente questa avrà motivo di pungerci. Sono predatori attivi di altri insetti e svolgono un ruolo importante nel controllo delle popolazioni di parassiti dell’uomo e delle piante, ma possono diventare pericolosi se costruiscono nidi in prossimità di abitazioni. Difficilmente catturano le api.
5. Vespa Orientale (Vespa orientalis)
Descrizione:
Questa specie è originaria del Mediterraneo e si distingue per il suo corpo rosso scuro e una fascia gialla sul dorso e la testa. Gli esemplari adulti possono raggiungere i 2-2,5 cm, e il loro pungiglione misura fino a 5 mm. I nidi sono solitamente più piccoli rispetto a quelli di altre specie, adattandosi agli spazi disponibili. Qui un link di approfondimento dell’ISPRA.
Comportamento:
La Vespa orientalis è onnivora e opportunistica, nutrendosi di una vasta gamma di alimenti, tra cui proteine (carne, carcasse) e zuccheri. Si avvista frequentemente vicino a fonti di cibo umano, attratta da frutta e bevande zuccherine. Nonostante non sia particolarmente aggressiva, può difendere il nido in maniera energica se disturbata. Data la sua abitudine di nidificare in cavità nascoste, i nidi possono passare inosservati fino a quando la colonia non è già ben sviluppata.
6. Vespa Velutina (Vespa velutina)
Descrizione:
Specie invasiva originaria dell’Asia, la Vespa velutina è riconoscibile per il corpo prevalentemente nero con una caratteristica fascia gialla sull’addome. Gli adulti misurano circa 2-3 cm, e il pungiglione raggiunge i 5 mm. I nidi possono raggiungere dimensioni considerevoli, superando i 50 cm di diametro, e sono spesso costruiti in alto sugli alberi o su edifici.
Comportamento:
La Vespa velutina rappresenta una minaccia ecologica significativa per le api mellifere (per approfondire visita questa pagina di Apidologia), poiché caccia attivamente davanti agli alveari, catturando le api in volo. Sebbene meno aggressiva verso l’uomo rispetto ad altre vespe, può attaccare in massa se il nido viene disturbato. La sua presenza in Italia, sebbene limitata, è monitorata attentamente a causa del suo impatto potenzialmente devastante sugli alveari.
N.B. Se hai visto qualcuno di questi insetti vicino casa tua chiamaci subito: 📞 Telefono: 351 9341415.
Cosa facciamo
Preparazione alla disinfestazione vespe 🔧
Misure di Sicurezza Pre-Intervento ⚠️
Prima di procedere con un intervento di disinfestazione delle vespe, è essenziale attuare una serie di misure preventive per garantire la sicurezza e l’efficacia dell’operazione. Queste precauzioni riducono il rischio di esposizione a punture o contaminazione ambientale.
- Rimozione di Cibi e Bevande: È importante eliminare eventuali residui alimentari o bevande che potrebbero attrarre le vespe. Gli alimenti potrebbero anche essere contaminati dai prodotti chimici utilizzati durante la disinfestazione, per cui vanno rimossi preventivamente dall’area di intervento.
- Chiusura di Finestre e Porte: Durante l’intervento è necessario mantenere chiuse tutte le finestre e le porte degli edifici circostanti per evitare che gli insetti, disturbati dall’operazione, possano entrare negli spazi interni, causando ulteriori pericoli o fastidi.
- Informare i Vicini: La comunicazione con i residenti delle abitazioni vicine è un aspetto cruciale. Informare i vicini dell’intervento imminente consente loro di adottare misure di sicurezza, come la chiusura delle finestre, riducendo così il rischio di punture accidentali o contaminazione.
- Staccare la corrente se il nido è presente in una scatola elettrica. Sebbene molti spray antivespe siano studiati per non condurre elettricità, questa è sempre una buona norma.
Tecniche di Disinfestazione per le vespe
Questo non è soltanto un manuale, sono le tecniche utilizziamo ogni giorno nei nostri interventi. Le strategie di disinfestazione variano in base alla specie di vespa e alla collocazione del nido. È importante scegliere il metodo più appropriato per minimizzare i rischi e garantire un intervento efficace.
Insetticidi e Fumiganti: L’uso di insetticidi, come quelli a base di piretrine, è una delle tecniche più comuni per il controllo delle vespe. Le piretrine, sostanze naturali derivanti dai crisantemi, vengono utilizzate per trattare direttamente le vespe in volo o i nidi localizzati in ambienti chiusi o difficilmente accessibili. Questo approccio offre un impatto ambientale relativamente basso e può essere usato con successo anche in aree urbane sensibili. Le bombolette spray a base alcolica o schiumogene sono quelle più utilizzate, tuttavia essendo che i prodotti più efficaci sono quelli più tossici si consiglia di evitare il fai da te.
Rimozione Fisica del Nido: La rimozione manuale del nido andrebbe eseguita almeno 24 ore dopo il trattamento. I tecnici specializzati possono alcune volte farlo subito dopo, e questa è una delle tecniche più sicure quando eseguita con le giuste precauzioni. È un’operazione delicata che richiede l’uso di indumenti protettivi specifici.
Trappole Selettive: In particolari contesti, come nella gestione della Vespa velutina, vengono utilizzate trappole selettive per ridurre la popolazione di vespe. Queste trappole, progettate per attrarre e catturare specificamente le vespe, sono utili in contesti in cui la nidificazione avviene in zone difficilmente accessibili o nelle fasi iniziali di infestazione.
Dispositivi a Suzione o Aspiratori Specializzati: In alcune situazioni, per evitare l’uso di insetticidi chimici, si possono utilizzare dispositivi di aspirazione specializzati per rimuovere le vespe. Questi strumenti aspirano in sicurezza le vespe direttamente dal nido senza causare danni all’ambiente circostante. È una tecnica ecologica e adatta in contesti sensibili, come ospedali o scuole, dove l’uso di pesticidi potrebbe essere controindicato.
Barriere Protettive: In alcune situazioni, l’installazione di barriere fisiche come reti o coperture temporanee può essere utile per impedire alle vespe di accedere a determinate aree. Questo metodo è particolarmente efficace nelle fasi iniziali di nidificazione, quando è importante prevenire l’insediamento delle colonie in luoghi critici come finestre, sottotetti o angoli di edifici.
Utilizzo di Esche Alimentari: Sebbene fortemente sconsigliata questa tecnica per i danni indiretti che essa può causare, le esche alimentari trattate con sostanze insetticide possono essere utilizzate per attirare e eliminare le vespe lontano dal nido principale. Queste esche contengono sostanze zuccherine o proteiche che attraggono gli insetti e possono essere posizionate in punti strategici dove la presenza di vespe è più intensa. Una volta consumate, le vespe trasportano il veleno al nido, eliminando la colonia in modo indiretto.
Nebulizzazione: Questa tecnica impiega una nebbia caricata di insetticida, che viene spruzzata nell’area infestata. È particolarmente efficace per grandi infestazioni o per raggiungere nidi situati in zone nascoste o difficili da trattare con altri metodi. La nebbia penetra facilmente in anfratti e cavità, garantendo un trattamento uniforme e capillare.
Tecniche biologiche: In alcuni casi, il controllo delle vespe potrebbe essere effettuato introducendo insetti parassitoidi, come la vespa Sphecophaga vesparum, che depone le proprie uova nei nidi di vespe, riducendo così le popolazioni di queste ultime. Questo approccio, seppur richiede tempistiche particolarmente lunghe, è utile per aree dove l’uso di insetticidi potrebbe essere problematico, come giardini pubblici o residenziali..
Sigillatura e prevenzione
Non basta “uccidere le vespe”: chiudiamo le vie d’accesso, marginalizziamo le zone vulnerabili, installiamo reti protettive se necessario.
Monitoraggio post-intervento
Torniamo per verificare l’efficacia, valutare eventuali residui e intervenire nuovamente, se serve.
Quando il vespaio è stato rimosso o neutralizzato, se si trovava all’interno del muro, è fondamentale sigillare i fori attraverso i quali le vespe sono entrate nei nidi. In alternativa, per le bocchette di ventilazione è possibile installare delle reti. Questo accorgimento impedirà la formazione di un nuovo nido l’anno prossimo.
Pericoli delle Punture di Vespe e Calabroni
Le punture di vespe e calabroni possono causare reazioni significative, a seconda della specie coinvolta e della sensibilità della persona punta.
- Dolore Acuto e Infiammazione: Il veleno iniettato con la puntura contiene sostanze chimiche, come l’istamina e altre proteine, che causano una reazione infiammatoria immediata. Il dolore acuto è dovuto alla risposta del corpo al veleno, mentre l’infiammazione e il gonfiore possono durare diverse ore o giorni, a seconda della gravità della puntura.
- Reazioni Allergiche: Alcune persone possono sviluppare reazioni allergiche gravi alla puntura, tra cui l’anafilassi, che rappresenta un’emergenza medica. In questi casi, è fondamentale cercare immediatamente assistenza sanitaria, poiché lo shock anafilattico può essere letale se non trattato rapidamente con iniezioni di adrenalina. Il veleno di vespe e calabroni contiene, infatti, una miscela di proteine, enzimi e peptidi, tra cui istamina, fosfolipasi, ialuronidasi e serotonina. Questi composti causano dolore intenso, infiammazione e danno ai tessuti, oltre a promuovere una rapida diffusione del veleno. L’istamina provoca reazioni allergiche, mentre la fosfolipasi e la ialuronidasi distruggono le membrane cellulari e facilitano la penetrazione del veleno. In individui allergici, il veleno può scatenare reazioni anafilattiche, rendendolo potenzialmente letale.
La tuta anti vespe
La tuta anti-vespe è indispensabile, insieme alla maschera pieno facciale e deve presentare alcune caratteristiche chiave per garantire la massima protezione agli operatori. Questa differisce dalla classica tuta per apicoltori. In primo luogo, è fondamentale che la tuta sia realizzata in materiali spessi e resistenti, tali da non poter essere perforati neanche da un ago a normali pressioni di spinta. Tessuti come nylon balistico o kevlar sono ideali, poiché offrono una protezione efficace contro il pungiglione di questa specie, noto per la sua lunghezza e durezza. In aggiunta, il cappuccio della tuta deve essere dotato di una rete protettiva a maglia fine. Questa rete non solo garantisce una buona visibilità, ma impedisce anche alle vespe di entrare, riducendo il rischio di punture. .
Curiosità sulle Vespe e Calabroni
- Ruolo ecologico: Le vespe contribuiscono al controllo delle popolazioni di insetti nocivi. Nel corso di un estate un nido può produrre circa ventimila individui, non tutti vivi nello stesso momento e tutti si nutrono o vengono allevati con insetti potenzialmente infestanti. Dunque non è una buona idea eliminare il nido di vespe in primavera, fino alla fine dell’estate le vespe sono cosi impegnate a nutrire i nuovi nati che difficilmente ci accorgiamo della loro presenza. Se osservassimo con attenzione il volo delle vespe rimarremmo stupefatti di quante prede portano a casa come ragni, mosche, formiche, cimici, pezzi di carne o moscerini.
- Costruzione dei nidi: I nidi delle vespe sono costituiti da una carta naturale, prodotta dalla masticazione di legno, mentre i calabroni costruiscono nidi più robusti, utilizzando parti di alberi e materiale vegetale tagliato con le mandibole, masticato e mischiati con la saliva, fango e ciò che trovano di similare. Se la vespa regina è disturbata in un momento anche di poco successivo la fondazione del vespaio, probabilmente questa abbandonerà il luogo scelto ritenendolo non sicuro.
- La vespa orientale: è originaria delle regioni mediterranee in particolare l’arcipelago maltese, Africa settentrionale e Medio Oriente. Non si tratta quindi dell’arrivo improvviso di una nuova specie invasiva arrivata da lontano, ma di una semplice espansione naturale, verso nord. Diverso è il discorso della Vespa velutina, realmente arrivata dall’Asia e pericolosa per le api.
- Comportamento sociale: Le vespe e i calabroni vivono in colonie che possono variare da pochi individui a diverse migliaia, contribuendo all’efficienza della comunità. I nidi di calabroni solitamente sono più grandi e possono arrivare a raggiungere le dimensioni di due palloni da calcio.
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Oltre l’esperienza. Bibliografia di riferimento:
Le fonti scientifiche guidano i nostri protocolli, ma l’esecuzione è sempre pratica e immediata a Roma.
Carpenter, J. M., & Turillazzi, S. (2012). Fauna d’Italia, Vol. XLVII: Hymenoptera Vespidae. Calderini.
Cervo, R., Zacchi, F., & Turillazzi, S. (2000). Polistes dominulus (Hymenoptera, Vespidae) invading North America: some hypotheses for its rapid spread. Insectes Sociaux, 47(2), 155-157.
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Moreland, D. (Ed.). (2022). Mallis Handbook of Pest Control (11th ed.). GIE Media.
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Ross, K. G., & Matthews, R. W. (Eds.). (1991). The Social Biology of Wasps. Cornell University Press.
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Per segnalazioni nidi di vespe e calabroni in aree pubbliche ecco un link al Comune di Roma.
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