Disinfestazione blatte Roma
Le blatte in casa: siamo i tecnici che interveniamo
La disinfestazione blatte a Roma operata da Crocea è un intervento specialistico. Le blatte sono, infatti, un problema comune di igiene urbana. Noi siamo i tecnici che interveniamo ogni giorno a Roma contro blatte e scarafaggi. Arriviamo a casa tua in giornata, con metodi certificati e garanzia di risultato.
Offriamo servizi specializzati per risolvere questa infestazione, garantendo interventi rapidi.
Una volta insediate, si espandono in modo esponenziale. Intervenire subito è importante. Potete dare un’occhiata ai costi.

Punti chiave di un’infestazione da blatte
- Autostrade Condominiali: Cavedi, colonne di scarico e impianti elettrici sono le vie preferenziali per la colonizzazione dell’intero edificio.
- Resistenza e Adattamento: Metodi “fai da te” come spray e polveri commerciali spesso non risolvono, ma disperdono la colonia, peggiorando l’infestazione. Inoltre, molte popolazioni hanno sviluppato resistenza a comuni insetticidi e avversione a esche zuccherine tradizionali.
- Abitudini Criptiche: Le blatte sono lucifughe (evitano la luce). La loro attività è prevalentemente notturna, motivo per cui un’infestazione può rimanere nascosta fino a quando non raggiunge livelli critici.
- Comportamento Elusivo: Questi insetti possiedono un’elevata percezione del rischio. È estremamente improbabile che entrino in contatto diretto con le persone durante il sonno.
Copertura territoriale per la disinfestazione blatte a Roma:
Nel mondo della disinfestazione delle blatte a Roma: le specie più comuni 🪳
A Roma coesistono due gruppi funzionali di blatte: “da appartamento” (le prime due in elenco) e “da rete fognaria”.
- Blattella germanica (la blatta germanica o scarafaggio marrone). Specie cosmopolita di origine asiatica, a Roma è la principale infestante degli interni. Predilige ambienti caldi e umidi (>25°C) come cucine, bagni, retro-elettrodomestici e aree di ristorazione. Ha il ciclo vitale più rapido: una singola ooteca può contenere fino a 40 uova, portando a infestazioni massive in pochi mesi. Si nutre di qualsiasi residuo organico.
- Supella longipalpa (la blatta dei mobili). Di origine africana, preferisce ambienti più secchi e caldi rispetto alla B. germanica. Si rinviene comunemente in cucina, ma anche dietro quadri, librerie, apparecchiature elettroniche e mobili. Le sue preferenze alimentari si orientano verso materiali ricchi di amido, come colle e leganti. La sua capacità di prosperare in aree non tradizionali della casa (camere da letto, soggiorni) la rende particolarmente insidiosa Secondo i dati disponibili, Supella longipalpa ha iniziato a diffondersi in Europa e in Italia tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80.
- La Blatta orientalis (la blatta orientale o scarafaggio nero). Originaria dell’area mediorientale, è la classica blatta “da fogna”. Più lenta e meno agile, predilige ambienti freschi e molto umidi come scantinati, tombini, reti fognarie e vespai. La sua presenza in casa è spesso legata a problemi strutturali o a risalite dagli scarichi. È un importante vettore meccanico di patogeni a causa del suo habitat.
- Periplaneta americana (la blatta americana o scarafaggio rosso). Nonostante il nome, è originaria dell’Africa. È la specie di maggiori dimensioni e, in condizioni di caldo-umido, gli adulti possono compiere brevi voli. Infesta principalmente le reti fognarie, ma può stabilire colonie in ambienti caldi e umidi come le intercapedini, i magazzini e cucine industriali, soppiantando la B. orientalis.
Se riconosci questi insetti, contattaci subito: interveniamo anche stanotte 📞 Telefono: 351 9341415.

Biologia e comportamento: perché sembrano difficili da eliminare
I membri dell’ordine Blattaria, comunemente noti come blatte o scarafaggi, sono insetti con corpo appiattito che vivono in colonie. La maggior parte delle Blatte è capace di volare, ma in generale la capacità di volare non è una caratteristica predominante nelle blatte “moderne”. In ambienti urbani, infatti, le blatte spesso si trovano in spazi chiusi e bui lontani dai grandi predatori, come cucine, bagni e cantine, e qui le ali non sono necessarie per la sopravvivenza.
Il numero di stadi delle neanidi dipende dalla specie specifica di blatta. In generale, le blatte attraversano tra 5 e 12 stadi di neanidi prima di diventare adulte. La variabilità dipende da fattori come la specie, la temperatura ambientale, la disponibilità di cibo e l’umidità.

Le mascelle masticatrici sono fortemente dentate, in relazione ad un’alimentazione molto varia e al fatto che in natura la loro fonte principale di cibo sono gli animali morti, ed è per questo che in città in condizioni di scarsità di risorse le blatte mostrano un comportamento cannibale, mangiando i cadaveri dei propri consimili. Alcune specie mostrano un comportamento di trofallassi, ovvero le ninfe ricevono liquidi predigeriti dagli adulti tramite la bocca o l’ano. Questo comportamentI favorisce la diffusione di sostanze nutritive, di microorganismi utili alla digestione “o di veleno”, all’interno della colonia.

Alcune loro abitudini:
Thigmotassi: Le blatte cercano il contatto con le superfici (fenomeno noto come tigmotassi), rifugiandosi in crepe e fessure millimetriche dove si sentono protette.
Necrofagia e Cannibalismo: Per recuperare nutrienti, le colonie consumano i cadaveri dei propri simili. Questo comportamento è fondamentale per l’efficacia delle esche moderne (“effetto domino”).
Trofiallasi: In alcune specie, lo scambio di cibo rigurgitato tra membri della colonia (adulti e neanidi) accelera la diffusione di nutrienti, feromoni e, crucialmente, dei principi attivi degli insetticidi in gel.
Il nostro protocollo operativo: Crocea = intervento reale
Questo non è soltanto un manuale: è la procedura che applichiamo noi tecnici Crocea ogni giorno nelle case di Roma. Abbandoniamo le soluzioni generiche per un approccio basato sull’Integrated Pest Management (IPM), che integra diverse strategie per un controllo duraturo e a basso impatto ambientale.
1. Ispezione e Diagnosi È la fase più critica. Mediante ispezione visiva, trappole collanti e, se necessario, endoscopi, identifichiamo la specie, mappiamo i focolai, i punti di passaggio e le condizioni ambientali che favoriscono l’infestazione. La sigillatura di crepe e passaggi (esclusione) è la prima misura preventiva.
2. Trattamento Mirato
- Esche Alimentaril: Rappresentano la nostra arma principale. Utilizziamo formulati professionali di ultima generazione con azione abbattente e IGR, altamente appetibili e specifici per specie. Il principio attivo a lento rilascio permette all’individuo intossicato di tornare al nido e contaminare, per necrofagia e coprofagia, l’intera colonia (effetto domino). l’effetto IGR impedisc alle neanidi che nasceranno di raggiungere lo stadio adulto e riprodursi, portando al collasso della colonia.
- Insetticidi Residuali a Basso Impatto: All’esterno applichiamo prodotti a microincapsulazione o in sospensione concentrata solo in punti strategici e aree non sensibili (es. pozzetti, perimetri esterni, reti fognarie). Questo crea una barriera protettiva a lunga durata.
3. Monitoraggio e Follow-up Il nostro lavoro non finisce con il trattamento. Pianifichiamo un monitoraggio post-intervento per verificare l’azzeramento dell’attività e garantire un risultato verificabile. Creaiamo un report e pianifichiamo una strategia di azione da utilizzare qualora l’infestazione fosse estesa oltre i confini della proprietà.
Segnali di presenza di blatte
È importante sapere quali segnali possono indicare la presenza di blatte:
- Avvistamento di blatte o loro escrementi.
- Presenza di uova o nidi.
- Odore sgradevole.
- Macchie di grasso su mobili o pareti.
- Danni a alimenti o superfici.
- Cibi mangiucchiati.
Rischi Sanitari: Vettori Meccanici e Allergeni
Le blatte sono vettori meccanici di numerosi patogeni (es. Salmonella spp., Escherichia coli) che possono contaminare cibi e superfici, come anche affermato dalla World Health Organization. Tuttavia, il rischio sanitario più comune e documentato negli ambienti domestici è legato agli allergeni. Escrementi, exuvie (vecchie pelli) e frammenti di blatte possono scatenare reazioni allergiche e attacchi d’asma, specialmente nei soggetti sensibili.
Come prepararsi alla disinfestazione blatte
Prima di procedere con il nostro servizio: “disinfestazione blatte Roma”, è fondamentale preparare adeguatamente l’ambiente. Ecco alcuni suggerimenti:
- Liberare le Aree Critiche: Sgomberare parzialmente le aree sotto i lavelli (cucina e bagno), dietro e sotto gli elettrodomestici (frigorifero, lavastoviglie, forno).
- Pulizia Preliminare: Aspirare accuratamente pavimenti, battiscopa e angoli per rimuovere residui di cibo e detriti organici.
- Conservare gli Alimenti: Sigillare tutti i cibi in contenitori ermetici o riporli in frigorifero.
- Nessun Insetticida “Fai da Te”: Sospendere l’uso di qualsiasi spray o polvere almeno una settimana prima del nostro arrivo per non creare un effetto repellente che interferirebbe con le esche.

Contattaci per una disinfestazione blatte a Roma
Se sospetti un’infestazione di blatte nella tua casa o nel tuo ufficio, non aspettare. Contattaci subito per un intervento rapido e sicuro. Visita la nostra pagina sui costi per dettagli sui prezzi e le offerte. Torna alla pagina sulla Disinfestazione, oppure vai alla pagina Contatti del sito.
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Oltre l’esperienza. Bibliografia di riferimento:
Le fonti scientifiche guidano i nostri protocolli, ma l’esecuzione è sempre pratica e immediata a Roma.
- Bell, W. J., Roth, L. M., & Nalepa, C. A. (2007). Cockroaches: Ecology, Behavior, and Natural History. Johns Hopkins University Press.
- Ma, J., et al. (2024). Cockroach Microbiome Disrupts Indoor Environmental Microbial Ecology with Potential Public Health Implications. mSystems, 9(1), e00943-23.
- Moreland, D. (Ed.). (2022). Mallis Handbook of Pest Control (11th ed.). GIE Media.
- Radcliffe, E. B., Hutchison, W. D., & Cancelado, R. E. (2009). Integrated Pest Management: Concepts, Tactics, Strategies and Case Studies. Cambridge University Press.
- Robinson, W. H. (2005). Urban Insects and Arachnids: A Handbook of Urban Entomology. Cambridge University Press.
- Roth, L. M., & Willis, E. R. (1960). The Biotic Associations of Cockroaches. Smithsonian Miscellaneous Collections, 141.
- Rust, M. K., Owens, J. M., & Reierson, D. A. (1995). Understanding and Controlling the German Cockroach. Oxford University Press.
- Wang, C., Lee, C. Y., & Rust, M. (Eds.). (2023). Biology and Management of the German Cockroach. CSIRO Publishing.